Introduzione
Sempre più spesso sentiamo parlare di frattura costale o costola incrinata, andiamo a capire la differenza e a descrivere la sintomatologia e il corretto percorso per affrontare questa patologia.
Frattura Costale o Costola Incrinata?
La frattura delle costole è una lesione che si verifica quando una delle ossa della gabbia toracica si rompe o si spezza: la causa più comune è un trauma toracico provocato da un colpo, una caduta, un incidente automobilistico o un impatto durante gli sport di contatto. In persone che soffrono di osteoporosi o fragilità ossea, anche un forte colpo di tosse o un semplice starnuto può portare alla rottura della costa.
Molte costole apparentemente rotte sono semplicemente incrinate, ovvero contuse. Il dolore che si percepisce è molto forte anche in caso di costola incrinata, ma la lesione non è potenzialmente pericolosa come nel caso di una frattura costale.
Le Costole
Le costole sono ossa curve e piatte che formano la gabbia toracica. Sono estremamente leggere, flessibili, ma altamente resistenti; contribuiscono alla protezione degli organi toracici interni.Ci sono dodici paia di costole, tutte articolate con la colonna vertebrale. Tuttavia, solo sette hanno un’articolazione diretta con lo sterno. Le costole possono essere assegnate a uno dei due tipi distinti; costole vere e costole false.
Le costole da una a sette sono considerate vere costole e si attaccano direttamente allo sterno tramite la propria cartilagine costale. Le costole da otto a dieci sono definite costole false e sono collegate allo sterno indirettamente tramite la cartilagine della costola sopra di esse. Le ultime due paia di costole sono costole fluttuanti e la cartilagine di queste costole tende a terminare Il meccanismo più comune che causa fratture alle costole è un trauma contusivo (ovvero incidenti automobilistici, cadute dall’alto, traumi diretti o persino vigorosi colpi di tosse).
Il Trauma Contusivo
Il trauma contusivo provoca la rottura della costola, esercitando una pressione direttamente sul torace. Circa il 10% dei pazienti ricoverati per trauma contusivo al torace presenta una o più fratture costali. Naturalmente, sebbene la prima cosa da fare sia approfondire il meccanismo di lesione, per valutare efficacemente e correttamente una frattura costale, è importante anche fare considerazioni specifiche per il singolo paziente: infatti, le persone con età avanzata, o che presentano patologie sistemiche ossee come osteoporosi o osteopenia, presentano un più alto rischio di subire una frattura costale. Maggiore è anche la probabilità di un maggior numero di costole coinvolte e di più elevato grado di gravità all’interno della muscolatura addominale.
Una costola fratturata non è una costola incrinata. Nel primo caso, la costola è rotta e spesso anche in una posizione non naturale; una costola incrinata, invece, è “semplicemente” contusa, quindi per lo più integra e in sede corretta.
Frattura Costale: Fattori di Rischio
Secondo i medici, tra i fattori di rischio di una frattura alle costole, rientrano:
- L’osteoporosi: è una malattia sistemica dello scheletro, che provoca un forte indebolimento delle ossa. Tale indebolimento scaturisce dalla riduzione della massa ossea, che, a sua volta, è conseguenza del deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo. Pertanto, le persone con osteoporosi sono più predisposte alle fratture, perché hanno ossa più fragili del normale.
- La partecipazione a sport di contatto: Praticare sport in cui è previsto il contatto fisico è ad alto rischio di fratture, non solo a livello degli arti inferiori o superiori, ma anche a livello del torace. Gli sportivi più a rischio sono i giocatori di rugby, calcio, football americano, hockey su ghiaccio e pallacanestro.
- Le lesioni neoplastiche delle costole: Un tumore maligno, con origine in una costola, indebolisce quest’ultima, rendendola più fragile e particolarmente suscettibile alle fratture. Le costole che più spesso subiscono una frattura sono quelle situate al centro della gabbia toracica. Le fratture delle costole superiori (prima e seconda) sono di solito successive a traumi facciali o colpi alla testa.
Frattura Costale o Costola Incrinata: I Sintomi
Il sintomo caratteristico della frattura è il dolore localizzato in corrispondenza del punto di rottura ossea. La sensazione dolorosa varia da paziente a paziente, a seconda della posizione, del numero di costole interessate e della tolleranza individuale al dolore. Il dolore post-frattura alle costole tende a peggiorare in alcune particolari circostanze: Quando il paziente respira profondamente, con la compressione della zona toracica infortunata, con i movimenti di torsione e piegatura del corpo. Se, a causa di un dolore molto intenso, il paziente non riesce a respirare in maniera normale, ha la tendenza a soffrire di: fiato corto, mal di testa, vertigini, giramenti di testa, stanchezza e/o sonnolenza.
Quando all’origine della frattura c’è un trauma, sull’area toracica coinvolta nell’impatto compaiono due segni che non passano certo inosservati: gonfiore ed ematoma. Se la frattura alle costole è multipla, può portare all’instaurarsi di una condizione medica potenzialmente mortale, identificata con il termine volet costale.
Volet costale
Il volet costale consiste in un parziale o completo scollamento di un gruppo di costole dalla restante gabbia toracica. Ciò può comportare una situazione di movimento paradosso, in cui il gruppo di coste scollate compie movimenti opposti a quelli della gabbia toracica restante. Il volet costale può risultare letale quando determina uno pneumotorace associato a grave insufficienza respiratoria. Infatti, in siffatte condizioni, i polmoni si irrigidiscono e gli atti respiratori diventano gradualmente sempre più difficili.
Frattura Costale o Costola Incrinata: Diagnosi
La radiografia, o lastra, è alla base della diagnosi di una frattura costale, anche se il medico di medicina generale è in grado di sospettare una frattura semplicemente palpando la costola dolorante. La radiografia al torace rimane ad ogni modo l’esame standard di riferimento, permette di mostrare sia le fratture, sia il loro possibile spostamento, sia un possibile pneumotorace, sia una contusione polmonare, che appare come un’opacità polmonare biancastra opposta alla zona fratturata, sia vedere se la costola è rotta in più punti.
In caso di sospetta lesione interna o frattura complessa, può essere utile prescrivere ed effettuare una TAC per controllare lo stato degli organi interni. Anche la risonanza magnetica e la scintigrafia ossea possono rivelarsi esami diagnostici efficaci per la corretta valutazione delle fratture alle costole.
Trattamento
Il trattamento per una frattura costale è simile a quello delle costole incrinate: in generale, pertanto, si basa principalmente sul riposo e sull’assunzione di farmaci antidolorifici, ma a volte anche rilassanti muscolari. Quando si tratta una frattura costale isolata e non spostata, il trattamento prevede, essenzialmente, l’assunzione di antidolorifici per alleviare il dolore e il riposo per dieci giorni: in questo modo si protegge la costola da ulteriori traumi e si permette al corpo di riparare la frattura in maniere corretta.
I farmaci più indicati da utilizzare in questi casi sono il paracetamolo o un farmaco antinfiammatorio non steroideo come l’ibuprofene. Il ghiaccio può ridurre gonfiore e dolore e aiutare a prevenire ulteriori danni ai tessuti. Per una frattura delle costole non è prevista l’immobilizzazione né tramite gesso né tramite doccia gessata. La fondamentale mobilità delle costole deve essere, infatti, preservata per permettere la respirazione.
Il trattamento per recuperare una frattura costale dipende da diversi fattori, come l’entità della frattura, il numero di costole coinvolte, il loro possibile spostamento, la presenza o meno di frammento costale, lo sviluppo o meno di uno pneumotorace o di una contusione polmonare.
L’Ospedalizzazione
L’ospedalizzazione può essere necessaria quando le fratture costali provocano una grave insufficienza respiratoria, soprattutto in pazienti anziani e in persone con pregresse patologie o un’importante lesione degli organi intra-addominali, in particolare milza e fegato. Nel caso non fosse necessaria l’ospedalizzazione, passato il periodo di riposo, il fisioterapista può aiutare a ripristinare la normale mobilità e, successivamente, indicare un’accurata ginnastica posturale con esercizi di riabilitazione respiratoria mirati a ripristinare la capacità polmonare e rinforzare la muscolatura deputata alla respirazione.
In passato i medici pensavano che il dolore e gli altri sintomi legati alla frattura delle costole non durassero più di 6 settimane, ma la ricerca scientifica suggerisce che molte persone soffrono di dolore costale anche più a lungo. Per lo sviluppo del callo osseo nella rima di frattura della costola rotta sono necessarie circa 4 settimane. Per favorire i naturali processi di riparazione ossea, migliorare la consolidazione del callo osseo e ridurre i tempi di recupero, è possibile affittare un macchinario di magnetoterapia.
La magnetoterapia prevede l’esposizione del tessuto da trattare all’interno di un circuito elettromagnetico con frequenze preimpostate per migliorare la formazione del callo osseo, riducendo inoltre l’edema e la sensazione di dolore. Il dolore intenso, comunque, solitamente dura solo le prime 2 settimane, tendendo poi a diminuire progressivamente con il passare del tempo fino a totale cessazione. In presenza di una costola rotta, non si deve praticare sport di contatto per almeno 6 settimane.
FisiomedFrascati Staff
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